Il sangue sintetico nella narrativa contemporanea

Il sangue artificiale non sembra essere particolarmente presente nella narrativa, tuttavia viene citato in alcuni romanzi contemporanei.

Un esempio è il Ciclo di Sookie Stackhouse, una saga letteraria nata dalla fantasia della scrittrice Charlaine Harris, pubblicata dal 2001 al 2013.
Ambientata ai giorni nostri, la saga racconta un mondo dove i vampiri vivono a stretto contatto con gli esseri umani, cercando di integrarsi nella società. I vampiri hanno rivelato al mondo la loro esistenza dopo che una ditta giapponese ha inventato un sangue sintetico che permette loro di non nutrirsi più di sangue umano, ma la loro razza non è ancora perfettamente integrata agli occhi degli esseri umani, che li vedono come una minaccia. Oltre ai vampiri, la saga è popolata anche da altre creature sovrannaturali, come mutaforma e lupi mannari. 



Il sangue sintetico figura inoltre nel titolo di due romanzi contemporanei.

Il primo è Sangue sintetico di Roberto Sturm, un'antologia che comprende undici racconti di fantascienza scritti da altrettanti autori diversi. 
I racconti esplorano le più caratteristiche tematiche cyberpunk: la fusione carne/metallo – uomo/macchina; la trasformazione del corpo umano che viene ridotto a merce; la tecnologia che esalta la funzionalità e annulla la personalità dell'uomo, permeata in modo viscerale nelle sue abitudini; la perdita del valore delle cose nel processo post-industriale; l’evoluzione tecnologica che esalta il disagio e uccide la sensibilità umana; gli sconvolgenti effetti della tecnologia informatica sui sentimenti tramite l’interfaccia uomo-computer; l’anarchia e il rifiuto delle potenze multinazionali nell'estremizzazione della figura degli hacker.









Il secondo è Synthetic blood and mixed emotions di J. David Core, ambientato in una curiosa realtà parallela nella quale il protagonista è convinto di essere una delle ultime sei persone rimaste sul pianeta. 








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