Il sangue artificiale: sintesi del percorso e conclusioni
«Il sangue fa molte cose, ovviamente, e il sangue
artificiale è progettato per fare una sola di queste: trasportare ossigeno e
anidride carbonica. Non sono ancora stati inventati sostituti del sangue in
grado di sostituire le sue ulteriori funzioni vitali: coagulazione e difesa
immunitaria. In ogni caso, non è inusuale nel campo dei naturoidi che le
prestazioni essenziali prescelte esibiscano qualche miglioramento rispetto a
quelle naturali. È un dato di fatto che alcuni tipi di sangue artificiale
«eseguono la loro funzione specializzata – la distribuzione di ossigeno ai
tessuti – anche meglio di sangue naturale»1.
Questo blog è il risultato
di un percorso sviluppato nell’ambito del corso di “Storia delle cose”, tenuto
dal professor Vittorio Marchis presso il Politecnico di Torino nell’anno
scolastico 2017/2018.
Ciò che vi è
contenuto è frutto di una ricerca avente come oggetto il sangue artificiale, a
partire dal significato etimologico del termine fino ad arrivare ai suoi
possibili ambiti di applicazione, passando per diversi collegamenti fra la cosa
artificiale e il mondo della cultura di massa.
Quest’ultimo post ambisce
a fornire ai lettori una sintesi del percorso compiuto, citando brevemente i
punti trattati durante una ricerca che, sebbene a tratti ostica, si è rivelata
stimolante e interessante.
Il percorso è
iniziato con il tentativo di definire il sangue
artificiale, fornendo al contempo una traduzione del termine in
diverse lingue.
Al fine di
inquadrare al meglio il topic ed
averne un quadro generale, sono state create una mappa concettuale, che fa
riferimento ai concetti in qualche modo relazionabili a questo surrogato e una word cloud, per inquadrare ulteriormente l’argomento.
In seguito è stato riportato un articolo tratto da Science Alert, un sito di
divulgazione scientifica; l’articolo entra nel merito delle cellule staminali “immortali”,
la cui scoperta è fortemente relazionata alla creazione del sangue artificiale.
Gli step successivi, dal taglio quasi
prettamente scientifico, si sono focalizzati sugli elementi e sui materiali sostitutivi della cosa
artificiale, per arrivare a delineare una forma di tale sostituto
e a illustrarne le principali funzioni. Conseguentemente
è stato trattato il tema delle narrazioni aventi come
oggetto il sangue artificiale che sono, ancora una volta, di tipo prevalentemente
scientifico e divulgativo.
A questo punto il percorso ha assunto momentaneamente
un taglio meno “tecnico”, orientandosi sulle relazioni che intercorrono fra il
sangue artificiale e la cultura di massa. In questa parte della ricerca l’oggetto
ha assunto, a tratti, una connotazione leggermente diversa: non si fa più
riferimento solo al surrogato vero e proprio, che assolve le reali funzioni del
sangue umano, ma a un qualsiasi sostituto che tenti di emularne le sembianze
(si pensi, per esempio, al sangue finto usato nel cinema).
Sebbene nella letteratura narrativa, nella musica e nei fumetti la presenza di questo surrogato sia piuttosto
rara, nel mondo del cinema il sangue finto è
da sempre una presenza massiccia, in particolar modo nella realizzazione di film horror, polizieschi o western.
Si è dunque tornati a
toni e ambiti più scientifici, illustrando i numeri del sangue artificiale, le statistiche, i grafici e le specifiche. Non è stato facile
reperire tali dati, in quanto questo sostituto non è ancora una realtà concreta;
per questo motivo le statistiche riportate sono riferite non a effetti o
applicazioni del sangue artificiale, bensì a sondaggi mirati a sondare l’opinione
pubblica circa questo sostituto.
Lo step successivo è
stato forse il più ostico in quanto incentrato sui simboli del sangue artificiale; per il motivo sopracitato (mancato utilizzo reale
del sostituto) i simboli reperiti fanno riferimento al sangue finto utilizzato,
ad esempio, nei travestimenti di Halloween.
Segue un’analisi dei rischi che tutt’ora sussistono nell’impiego del sangue artificiale, un
approfondimento sulle scienze e sulle tecnologie che vi gravitano intorno e una sintesi delle industrie che si occupano di studiarlo e produrlo.
Un breve glossario trilingue riporta, tradotti in inglese e in francese, alcuni termini fortemente
correlati al sangue artificiale.
Successivamente sono
stati illustrati, per quanto possibile, i luoghi inerenti al sangue
artificiale, una breve storia con
annessi protagonisti che ne hanno preso parte
e un focus sugli utilizzatori (per ora ipotetici).
Il percorso si è concluso
con una sintesi dei brevetti attualmente presenti e
con l’illustrazione di un abbecedario.
1 R. M. Winslow, «Scientific American», Novembre 2001.
Trovo molto interessante il focus sulle industrie del settore!
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